Cerco un centro di raccolta permanente (Semicit. di Franco Battiato)

In que­sta sua rino­ma­ta can­zo­ne, il mae­stro Bat­tia­to face­va rife­ri­men­to ad un sen­so di smar­ri­men­to, il soli­to che pro­va il cit­ta­di­no di Por­to Azzur­ro pen­san­do alla par­te comu­ni­ca­ti­va del pro­prio Comu­ne. È giu­sto di qual­che gior­no la noti­zia che il cen­tro di rac­col­ta del Comu­ne di Por­to Azzur­ro è sta­to chiu­so dopo un sopral­luo­go dell’Arpat. Ci sarem­mo aspet­ta­ti che l’Amministrazione chia­ris­se la vicen­da da subi­to, dicen­do se il Capan­no­ne è sta­to inter­det­to in via pre­cau­zio­na­le dal Sin­da­co, in atte­sa dei risul­ta­ti del sopral­luo­go, oppu­re dispo­sto da qual­che auto­ri­tà. A quel pun­to ci sarem­mo anche aspet­ta­ti che venis­se­ro illu­stra­te le pro­spet­ti­ve di quel­la strut­tu­ra, dei tem­pi del­la boni­fi­ca, che qual­cu­no con­fer­mas­se o smen­tis­se la voce che vede dipen­den­ti del­la socie­tà par­te­ci­pa­ta del Comu­ne impie­ga­ti nel­la gestio­ne dei rifiu­ti e se ci tro­via­mo anco­ra in quel­la situa­zio­ne di emer­gen­za sani­ta­ria tale da non per­met­te­re agli ope­rai di gode­re del pro­prio gior­no di ripo­so set­ti­ma­na­le. Nien­te di tut­to ciò, anzi. Si comu­ni­ca uffi­cial­men­te solo tra­mi­te Face­book e per que­sto, cer­can­do di rima­ne­re infor­ma­ti il più pos­si­bi­le, non ci è sfug­gi­ta la con­di­vi­sio­ne di un sim­pa­ti­co post da par­te di un nostro ammi­ni­stra­to­re. Un post che favo­leg­gia di asi­ni igno­ran­ti e tigri e leo­ni giu­sti e sag­gi, sem­pre dal­la par­te del­la ragio­ne e del­la veri­tà.
Ma una veri­tà, anzi due, anche pic­co­le, anche da par­te di asi­ni igno­ran­ti, voglia­mo dir­le.
La pri­ma, ormai sot­to gli occhi di tut­ti, è che il tan­to decan­ta­to siste­ma di rac­col­ta dei rifiu­ti, fa acqua, anzi, spaz­za­tu­ra da tut­te le par­ti. Ogni gior­no pos­sia­mo ammi­ra­re i sac­chet­ti dei rifiu­ti abban­do­na­ti in mez­zo alla stra­da o ai pie­di (sino all’arrivo dei gab­bia­ni) del­le iso­le eco­lo­gi­che o a riem­pi­re i cesti­ni per le car­tac­ce ren­den­do­li inser­vi­bi­li. Ogni gior­no pos­sia­mo ascol­ta­re gli impro­pe­ri di turi­sti e resi­den­ti al momen­to dell’acquisto dei sac­chet­ti o del con­fe­ri­men­to dei rifiu­ti. Infi­ne, la chiu­su­ra del Cen­tro in pie­na sta­gio­ne esti­va, una vera e pro­pria cilie­gi­na sul­la tor­ta. Il cit­ta­di­no non ne vie­ne mes­so a cono­scen­za se non con un foglio scrit­to a mano appo­sto all’in­gres­so e, come se non bastas­se, infor­ma­to del ser­vi­zio prov­vi­so­rio di rac­col­ta mobi­le con un fan­ta­sti­co “pas­sa­te paro­la”. Insom­ma, come di con­sue­to, “tut­to va bene Mada­ma la mar­che­sa”.
La secon­da veri­tà è che l’ignoranza (nostra) si com­bat­te con la cono­scen­za (vostra), ma, chie­dia­mo: chi meglio dei giu­sti e sag­gi, tigri e leo­ni, può scon­fig­ger­la? Da par­te nostra garan­tia­mo che noi asi­ni non abbia­mo né odio né risen­ti­men­to e pro­met­tia­mo che la nostra igno­ran­za non urle­rà, chie­de­rà edu­ca­ta­men­te che la vostra intel­li­gen­za non tac­cia, ci infor­mi, ci ren­da edot­ti, ci illumini.

Idea Comu­ne Por­to Azzurro

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