Asilo nido, l’opportunità diventata necessità

Qual­che mese fa, sul­la stam­pa loca­le, uscì un arti­co­lo che mi col­pì par­ti­co­lar­men­te. Par­la­va del­la chiu­su­ra defi­ni­ti­va del­la scuo­la d’in­fan­zia pari­ta­ria del Pog­get­to a Por­to Azzur­ro, comu­ne­men­te cono­sciu­ta da noi lon­go­ne­si come “Asi­lo del­le Suo­re”. Nel­l’ar­ti­co­lo non c’e­ra nien­te che non fos­se già noto o addi­rit­tu­ra pre­vi­sto da tem­po, ma quel­la let­tu­ra mi ha por­ta­to a fare due diver­se con­si­de­ra­zio­ni, incen­tra­te pro­prio sul ruo­lo di quel­la strut­tu­ra. La pri­ma è sul­l’im­por­tan­za che potreb­be con­ti­nua­re a rico­pri­re quel luo­go svol­gen­do la fun­zio­ne di asi­lo nido, come già pro­po­sto diver­so tem­po fa in con­si­glio comu­na­le. Un ser­vi­zio ormai fon­da­men­ta­le sia per le fami­glie, spe­cial­men­te per quel­le dove lavo­ra­no entram­bi i geni­to­ri, che per lo svi­lup­po dei bam­bi­ni, in ter­mi­ni di appren­di­men­to e socia­liz­za­zio­ne. Un pae­se come il nostro non può più per­met­ter­si che un geni­to­re deb­ba smet­te­re di lavo­ra­re o che addi­rit­tu­ra una fami­glia deb­ba tro­var­si costret­ta a tra­sfe­rir­si altro­ve, maga­ri più vici­no a chi può dar­le una mano con i figli. Ulti­ma­men­te si par­la mol­to di finan­zia­men­ti PNRR: su amplia­men­ti e nuo­ve costru­zio­ni per asi­li nido e scuo­le d’in­fan­zia sono sta­ti mes­si a ban­do 3,7 MILIARDI, più altri 100 milio­ni cir­ca mes­si dal Mini­ste­ro. Ecco, i ban­di sono ormai chiu­si e più di 300 milio­ni sono rima­sti sen­za asse­gna­zio­ne. Que­sto è il risul­ta­to del disin­te­res­se dei Comu­ni per un tema che par­la di quo­ti­dia­ni­tà, di vita rea­le.
La secon­da con­si­de­ra­zio­ne è più di pro­fi­lo sto­ri­co e socia­le, cioè quel­lo che in que­sti ses­san­t’an­ni ha signi­fi­ca­to que­sto luo­go per i com­pae­sa­ni e per Por­to Azzur­ro. Il ruo­lo socia­le di que­sto ser­vi­zio ha lascia­to un impron­ta inde­le­bi­le nel­la nostra comu­ni­tà, for­man­do ed edu­can­do diver­se gene­ra­zio­ni, tes­sen­do rap­por­ti, sto­rie, lega­mi che han­no scol­pi­to, per chi ha avu­to modo di fre­quen­tar­lo, ricor­di di valo­re affet­ti­vo ine­sti­ma­bi­le. Valo­re ine­sti­ma­bi­le riscon­tra­bi­le anche nel­l’e­di­fi­cio, anti­ca­men­te di pro­prie­tà di Fran­ce­sco Rebua (1894–1964). Pro­prio in quel­la casa veni­va­no da lui col­le­zio­na­te stam­pe, libri e docu­men­ti anti­chi sul­l’El­ba e Por­to Azzur­ro in par­ti­co­la­re. Fu per sua volon­tà che la vil­la con tut­to il suo con­te­nu­to ven­ne con­se­gna­ta alle Figlie del­la Cari­tà di San Vin­cen­zo de Pao­li, in quan­to le suo­re, come sap­pia­mo, era­no ben radi­ca­te nel­la vita socia­le del pae­se e quin­di una pre­sen­za impor­tan­te per il bene del­la comu­ni­tà.
In con­clu­sio­ne, pos­so quin­di dire che quel­la filan­tro­pi­ca scel­ta di Fran­ce­sco Rebua fu ad ogni modo lun­gi­mi­ran­te, in tan­ti anni mol­ti ragaz­zi sono cre­sciu­ti al Pog­get­to ed han­no con­tri­bui­to a loro vol­ta alla cre­sci­ta del­la nostra comu­ni­tà. Con que­sto spi­ri­to, e non solo per il rispet­to del pas­sa­to, non pos­sia­mo aspet­ta­re un altro bene­fat­to­re e ciò che auspi­co è che si ini­zi vera­men­te a pen­sa­re al futu­ro del nostro pae­se. Un pae­se che ha esi­gen­ze tut­to l’an­no e non vive solo nei mesi estivi.

Andrea Sol­fo­ret­ti
Con­si­glie­re Comu­na­le, Grup­po Idea Comu­ne
@andreasolforetti

Asilo nido lopportunita diventata necessita

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